Time Zones 2018 XXXIII edizione, a Bari a settembre
Probabilmente la XXXIII edizione di Time Zones sarà l'ultima che avrà Bari come sede centrale del festival. I problemi economici dell'Amministrazione comunale hanno quasi totalmente sguarnito i contributi alle manifestazioni storiche della città. Per uno scherzo del destino invece questa XXXIII edizione sarà una delle più importanti degli ultimi anni. Alla luce di politiche poco incoraggianti per chi vuol continuare a produrre cultura e proposte di qualità vanno messe a punto strategie più efficaci. Diventa importante per Time Zones essere all'interno di una rete stabile di collaborazioni a partire da una comunità d'intenti ,ma anche per la realizzazione di produzioni condivise. Oltre gli già sperimentati percorsi comuni con il centro di Cultura Teatrale DIAGHILEV , ed il contenitore di arte e musica EXperimenta , si aprono due nuove importanti collaborazioni con la Mostra del Cinema di Taranto e con il VIVA FESTIVAL . Sul piano delle attività parallele si consoliderà MUSICOFILIA la rete dove in questi anni si è fatto proficuo ed interessante il lavoro con le scuole l'Università ed i Conservatori.
Le anticipazioni:
Anche quest'anno grazie alla illuminata disponibilità della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari e del soprintendente Luigi La Rocca una parte importante di Time Zones con la sigla "Ad Museum"troverà ospitalità all'interno del complesso architettonico di Santa Chiara, ma anche in altri importanti Beni Architettonici del nostro territorio come il Museo Ridola di Matera ed il Palazzo De Mari di Acquaviva . Nel Chiostro di S.Chiara, si apre il festival il 15 settembre con LEE RANALDO lo storico fondatore con Thurston Moore dei Sonic Youth ,un altro pezzo imprescindibile della musica non solo americana degli ultimi trenta anni. Ranaldo , che poi il giorno dopo (il 16 ) sarà a Matera nello splendido cortile del Museo Ridola, rappresenta Il respiro più contaminato ed innovativo che il rock ha saputo dare dopo la sbornia degli anni 60,70 ed 80. Magnetico e poliedrico tessitore di suoni e parole ha saputo misurarsi con l'avanguardia (Glenn Branca, Rhys Chatham) ma anche con la letteratura: con la poesia e con il racconto.
Accanto alle ormai storiche sezioni dedicate all'elettronica ed alla letteratura torna dopo il 2011
PIANO ZONES. Questo capitolo che indaga tra pianisti/compositori di ogni genere si apre con una straordinaria kermesse il 24 settembre a Bari presso il chiostro di Santa Chiara con uno dei più grandi musicisti viventi: il grandissimo TERRY RILEY in compagnia di suo figlio Gyan Riley.
Vero artefice con Glass e Reich del minimalismo americano, uno dei movimenti più rivoluzionari e liberatori del ventesimo secolo, Riley ha lasciato una traccia indelebile nella storia della musica . Capolavori come IN C o come RAIBOW IN CURVED AIR,ma anche cose più recenti come CHILDREN OF GAZA rappresentano in assoluto una nuova sintassi musicale come molti hanno sostenuto "Musica come nessun'altra sulla terra" . Terry Riley è stato il minimalista che più di altri ha rappresentato l'anima mistico/spirituale, inserendo - in un contesto che sta a metà tra l'accademia, la musica popolare occidentale e la musica classica indiana - parte del linguaggio pop-rock e parte della controcultura tipica della west coast americana della seconda metà degli anni 60 (pacifismo, movimento hippie, fascinazione per l'Oriente e per l'India in particolare). Storico l'attacco di BABA O' RILEY che gli WHO hanno messo come intro al loro famosissimo omonimo brano . Un evento straordinario, un'occasione unica condivisa con la città di Napoli per le sole due date italiane di quella che si annuncia come l'ultima apparizione europea del grande maestro che ha ormai superato gli ottanta.
Il giorno stesso (24 settembre), sempre a Santa Chiara, Bari, il ritorno in Puglia del liutista olandese JOZEF VAN WISSEM Palma d'oro a Cannes nel 2013 per Only Lovers left alive (Solo gli amanti sopravvivono) del regista statunitense Jim Jarmuch .
Dopo Riley PIANO ZONES proseguirà con la partecipazione di ben 10 pianisti che si susseguiranno fino al 10 novembre da GARETH SAGHER, storico fondatore del Pop Group e dei Rip Rig & Panic, al guru newyorchese allievo anch'esso di La Monte Young CHARLEMAGNE PALESTINE passando per alcune grandi signore del pianoforte come BABY DEE la pianista di Antony and The Johnson e la romana ALESSANDRA CELLETTIdi cui è appena uscito Sacred Honey un prezioso album interamente dedicato al grande compositore armeno Gorge Ivanovitch Gurdjeff ed al suo allievo Thomas.de Hartman